venerdì 26 febbraio 2010

Comunicato stampa di Insieme per Pedrengo sulla mozione su lavoro e crisi economica

Presentata la mozione: Interventi per le persone e le famiglie residenti nel Comune di Pedrengo che si trovino in una condizione di difficoltà dovuta alla crisi economica in atto.

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Comunicato stampa su lavoro e crisi economica

COMUNICATO STAMPA
Presentata la mozione: Interventi per le persone e le famiglie residenti nel Comune di Pedrengo che si trovino in una condizione di difficoltà dovuta alla crisi economica in atto.
I consiglieri di minoranza del gruppo Insieme per Pedrengo hanno presentato all’Amministrazione Comunale di Pedrengo una mozione avente per oggetto: Interventi per le persone e le famiglie residenti nel Comune di Pedrengo che si trovino in una condizione di difficoltà dovuta alla crisi economica in atto.Nella mozione si parte dalle considerazioni che:• L’Italia e la provincia di Bergamo stanno soffrendo la peggiori crisi del dopoguerra con effetti drammatici sull’occupazione.• La crisi colpisce più gravemente le categorie più deboli tra i lavoratori, vale a dire le donne, gli immigrati, i giovani e i precari in genere.• Il rischio dell’aggravamento delle conseguenze sociali della crisi richiede l’attivazione di interventi da parte delle Istituzioni, tra le quali i Comuni.• Gli enti locali, nei limiti delle loro risorse finanziarie e umane, possono mettere in campo alcuni strumenti per contrastare la recessione economica e mitigare gli effetti sociali della crisi.• Il Comune di Pedrengo ha recentemente istituito un apposito Assessorato alle Realtà Produttive.Verificato inoltre che:Il Comune di Pedrengo a fine 2009 era, tra i Comuni del Circondario, dopo Seriate, quello con più lavoratori inseriti nelle liste di mobilità.Si impegna il Sindaco e la Giunta a:1. Attivare concretamente l’Assessorato alle Realtà produttive ed incaricare la competente Commissione per contribuire fattivamente alla definizione di strumenti d’indagine sul territorio per la conoscenza delle situazioni occupazionali, al fine di provvedere con visione strategica alla definizione di interventi che favoriscano l’occupazione stabile.2. Istituire un fondo anticrisi di solidarietà che possa servire per il pagamento delle bollette, della mensa, dei trasporti pubblici e per evitare eventuali sfratti esecutivi alle famiglie con minori a carico.3. Attivare anche a Pedrengo ed in via sperimentale le agevolazioni possibili in analogia ai contenuti della “Family Card” istituita in altri Comuni. 4. Costituire un fondo di garanzia, tramite una convenzione con Istituti di Credito disponibili ed in collaborazione con le associazioni di categoria e i relativi Confidi, per facilitare l’accesso al credito delle microimprese ( del settore commercio e artigiano) localizzate nel Comune. 5. Impegnare la Commissione Servizi Sociali e Disabilità a formulare una proposta di regolamento che disciplini l’accesso al fondo anticrisi, alla Family Card e al fondo di garanzia, previsti nei punti precedenti.6. Concordare con l’Ente distributore forme di dilazione del pagamento delle tariffe per l’acqua, rifiuti, gas ed energia elettrica a favore delle famiglie che si trovino in condizione di difficoltà dovuta alla crisi in atto.Nella mozione inoltre si chiede al Sindaco di impegnarsi nell’opera di coinvolgimento dell’ANCI, dei Sindaci della provincia di Bergamo e del presidente dell’Ambito di Seriate di sollecitare, in via diretta e indiretta il Governo e il Parlamento a:• Prorogare per il 2010 la possibilità di escludere dal Patto di Stabilità interno le spese per gli interventi temporanei e straordinari in funzione anticrisi.• Rivedere il Patto di Stabilità interno in modo tale da favorire le politiche di investimento pubblico degli Enti Locali.• Accelerare l’attuazione del federalismo fiscale e, in questo quadro, attribuire ai Comuni risorse da impiegare in interventi di politica industriale sul territorio. I consiglieri di Insieme per Pedrengo ritengono che l’Amministrazione debba mettere in campo tutte le risorse possibili, sia economiche sia umane per realizzare, entro tempi brevi i punti dall’ 1 al 6. Sono aspetti che vanno oltre l’impiego di risorse economiche e che richiedo soprattutto la volontà politica di attivarsi per alleviare, in qualche misura, le difficoltà che alcuni strati sociali stanno attraversando.Il gruppo Insieme per Pedrengo si dichiara disponibile a dare il suo massimo contributo di conoscenza e operatività perché si realizzino azioni concrete di intervento.
Lista civica
Insieme per Pedrengo
Pedrengo, 25 febbraio 2010
Per informazioni Mirco Perini

lunedì 1 febbraio 2010

Consiglio comunale 8 febbraio 2010

COMUNICARO STAMPA
Pedrengo – lunedì 8 febbraio si è svolta la prima seduta del Consiglio comunale del nuovo anno. I numerosi ed importanti i provvedimenti all’ordine del giorno (che) hanno dato luogo ad una seduta complessa e movimentata.
Nelle note che seguono il Gruppo Consiliare “Insieme per Pedrengo” porta a conoscenza degli organi d’informazione la propria posizione sui principali argomenti trattati.

Convenzione dei Sindaci per l’attuazione di un piano per l’energia sostenibile.
Tutte le iniziative che hanno lo scopo di salvaguardare l’ambiente e la salute, per il nostro gruppo, sono bene accette.
Potrebbe esserlo anche il Patto dei Sindaci, se non si inserisse in un contesto incongruente; da una parte i Sindaci europei si impegnano ad elaborare piani di Azione per l’Energia Sostenibile, dall’altra assistiamo al fallimento della conferenza di Copenaghen.
Nel documento del Patto dei Sindaci si legge, tra l’altro, che i Sindaci che aderiscono al patto si impegnano:
a preparare un inventario base delle emissioni (baseline)
a presentare il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile entro un anno dalla ratifica del patto
ad adattare le strutture della città, inclusa l’allocazione di adeguate risorse umane , al fine di perseguire le azioni necessarie.
Facciamo presente che tali vincoli non sono derogabili, in quanto ciascun Sindaco accetta a priori l’esclusione dal patto dei Sindaci, per la mancata presentazione entro i tempi previsti, cioè un anno, del Piano di Azione sull’Energia Sostenibili o per il mancato raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni come indicato dal piano di Azione a causa della mancata e/o insufficiente attuazione del Piano d’Azione stesso.
Sono impegni non indifferenti che l’Amministrazione comunale si assume i quali richiedono l’impiego di risorse, sia umane, sia economiche, in tempi ravvicinati.
I consiglieri di Insieme per Pedrengo si augurano che il Sindaco, anche in quanto Assessore all’ambiente, abbia già individuato le risorse per soddisfare tutti gli impegni che si assumono con l’adesione al Patto. Altrimenti quanto siamo stati chiamati ad approvare rimarrebbe soltanto un lodevole intendimento, fine a se stesso, senza effetti pratici e del quale non si comprenderebbe la ragione.
Inoltre rileviamo che da una parte ci si vuole impegnare in una azione di livello così elevato e dall’altra si trascura l’Agenda 21 Pedrengo-Scanzorosciate, per la quale avevamo ricevuto fondi dalla Provincia e che è ferma da maggio 2009.

Il Sindaco ha voluto mettere in risalto “l’impegno morale” al quale era chiamato il Consiglio Comunale nell’aderire all’iniziativa. Le minoranze hanno fatto notare che si dovrà andare oltre tale tipo di impegno, con atti concreti che richiedono risorse che, al momento, non si intravedono. La proposta è stata approvata dal Consiglio, con l’astensione del consigliere di Lega per Pedrengo.

Protocollo d’intesa con l’Associazione Banco di solidarietà per sostegno a famiglie bisognose.

Queste operazioni lasciano l’amaro in bocca perché testimoniano di una società ricca e opulenta, la quale prima lascia indietro, nell’indigenza e spesso nella disperazione, i soggetti più deboli e poi cerca di lavare la propria coscienza con interventi di umiliante pubblica elemosina.
Forse la stessa azione si poteva fare con maggiore discrezione, senza la necessità della stipula di un protocollo di intesa. Con quella stessa discrezione con la quale, da molto tempo si muovono tante associazioni di volontariato, anche nel nostro Comune.
Se queste sono però le uniche modalità che l’Amministrazione ha trovato per aiutare chi è in stato di bisogno, non sono i consiglieri di Insieme per Pedrengo ad opporsi.
Questo protocollo è sottoscritto da due soggetti: il Comune e l’Associazione, ma i soggetti coinvolti sono tre, perché ci sono anche i volontari, con ruoli non secondari.
Per il terzo soggetto, cioè per il volontario, si prevedono incarichi ben definiti e rilevanti, in quanto viene delegato alla distribuzione, è quindi incaricato dell’azione finale, forse la più importante dell’operazione. Viene inoltre coinvolto “all’avvio di un intervento relazionale con le famiglie interessate alla consegna” e alla “verifica andamento attività in relazione ai volontari e ai nuclei familiari interessati”.
Però questo soggetto, dal quale dipende l’efficacia del protocollo, non viene indicato. Secondo i consiglieri di Insieme per Pedrengo, un Consiglio comunale deve pronunciarsi su fatti certi, mentre in questo caso sono stati chiamati a votare su delle ipotesi non controllabili.
Pertanto i consiglieri si sono chiesti se sia giusto votare un documento stipulato tra due contraenti, che per divenire efficace implica la presenza di un terzo soggetto, indispensabile per il buon esito dell’iniziativa, ma che su quel documento non viene indicato.
Essi invece ritengono che il protocollo d’intesa avrebbe dovuto contenere il formale impegno di un’associazione di volontariato del paese, la quale avrebbe dovuto essere la terza firmataria del documento.

I consiglieri di Insieme per Pedrengo hanno insistentemente chiesto di conoscere il nome del gruppo di volontariato locale che affiancherà l’Associazione Banco di Solidarietà, ma non hanno avuto una risposta chiara e univoca. Di fatto non è stato dato di conoscere tale gruppo. La proposta del Protocollo di Intesa è stata approvata anche con il voto favorevole di Insieme per Pedrengo.

Mozione presentata sul problema della privatizzazione del servizio idrico integrato.
Nella mozione i consiglieri Daniele De Sanctis e Mirco Perini sottolineano che la gestione del servizio idrico integrato attualmente normato dall’art. 23 bis della legge 133/2008 è stato di recente modificato dal art. 15 del D. L. 135/2009 e muove passi ancora più decisi verso la privatizzazione dei servizi idrici e dei servizi pubblici in generale, prevedendo l’affidamento della gestione dei servizi pubblici a rilevanza economica a favore di imprenditori o di società a partecipazione mista.
Nel documento si afferma che l’acqua è un bene comune, indispensabile all’esistenza degli esseri viventi, fonte insostituibile di vita. L’acqua costituisce pertanto, un bene dell’umanità, un bene irrinunciabile che appartiene a tutti. L’acqua è un diritto inalienabile: dunque l’acqua non può essere proprietà di nessuno, bensì bene condiviso equamente da tutti. Oggi iI problema dell’accesso all’acqua va assumendo una sempre maggiore l’importanza a livello mondiale in relazione all’enorme perdita di vite umane causata dalla sua mancanza. Tale problema, già nel quadro attuale, ma sempre più in prospettiva, rappresenta se non affrontato democraticamente secondo principi di equità, giustizia e rispetto per l’ambiente, una causa scatenante di tensioni e conflitti all’interno della comunità internazionale.
Pertanto il servizio idrico integrato, oltre a rispondere ai principi di efficienza, efficacia ed economicità, deve necessariamente rispondere ai requisiti di accessibilità, universalità e sostenibilità ambientale.
I firmatari nel sottolineare che non esiste nessuna norma europea che sancisce l’obbligo per le imprese pubbliche di trasformasi in società private, richiamano all’attenzione del Consiglio Comunale, della Giunta e del Sindaco il problema dell’acqua ed indicano una serie di azione propositive da attuare per sensibilizzare i cittadini e gli amministratori pubblici al risparmio idrico, quali:
· Confermare il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico integrato e che tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà.
· Avviare una campagna informativa per formare nell’opinione pubblica cittadina una consapevolezza e una cultura dell’acqua come diritto e bene comune da tutelare e garantire; rendendo noto, attraverso il sito del comune, i risultati dei periodici esami svolti dal servizio idrico sulle caratteristiche dell’acqua per informare correttamente i cittadini e motivarli così all’uso dell’acqua del rubinetto.
· Introdurre in tutte le strutture comunali, quali ed esempio scuole, mense ed uffici, il consumo dell’acqua pubblica, abbandonando quello di acqua in bottiglie di plastica, avvalendosi all’occorrenza di sistemi di trattamento dell’acqua e comunque sempre prevedendo adeguati controlli.
· Incaricare la Commissione Ambiente e Territorio di promuovere e proporre idonee iniziative comunali di informazione e sensibilizzazione sul risparmio idrico.
· Di sottoporre all’Assemblea dell’Ambito Territoriale Ottimale (ATO) l’adozione di apposite iniziative quali:
a) sensibilizzazione dell’importanza della riduzione dei consumi di acqua in eccesso, attraverso informazione, incentivi, nonché attraverso una modulazione della tariffa atta a garantire un costo minimale per il minimo vitale quotidiano di ogni persona;
b) destinazione di un centesimo al metro cubo di acqua consumata per interventi di costruzione di strutture di captazione e distribuzione di impianti nei paesi privi di adeguate risorse idriche, attraverso al cooperazione internazionale.
· Invitare i parlamentari lombardi ad operare per il riconoscimento dell’acqua come diritto umano universale e, pertanto, a garantirne il libero accesso promuovendo lo status del servizio pubblico locale privo di rilevanza economica.
· Di trasmettere il del provvedimento all’ATO della Provincia di Bergamo, al Consiglio di Amministrazione della società pubblica UNIACQUE, al Presidente della Provincia di Bergamo e a tutti i Sindaci aderenti all’ATO e ai Parlamentari eletti nella nostra provincia.

Il Sindaco ha sostenuto che la mozione non è attuale perché il Governo ha già provveduto ad intervenire presso il Consiglio Europeo, ottenendo che solo il 40% del patrimonio delle aziende dell’acqua fosse possibile di privatizzazione. Questo implica, a suo dire, il permanere del carattere pubblico di dette aziende. Le minoranze hanno fatto rilevare che è necessario salvaguardare il principio dell’acqua patrimonio di tutti, che non può e non deve essere soggetto alle leggi del mercato privato. Non si spiegherebbe altrimenti la presa di posizione di molte città, amministrate da sindaci appartenenti a schieramenti politici diversi. Fanno presente inoltre che lo scopo legittimo delle aziende private è il profitto economico. Che possano non esservi per i cittadini vantaggi economici dalla privatizzazione, come invece sostiene il Sindaco, è dato dall’esempio di alcune città francesi che, dopo aver privatizzato l’acqua, stanno adesso riportandola alle aziende pubbliche.
Il Sindaco, pur apprezzando l’iniziativa di Insieme per Pedrengo, dichiara che la maggioranza non voterà a favore della mozione, che viene respinta con il voto contrario delle minoranze.


Interrogazione: Dichiarazioni alla stampa del Sindaco e di alcuni Assessori.
Il consigliere Perini nell’interrogazione ha fatto presente al Sindaco che da più tempo si leggono sulla stampa locale (l’Eco di Bergamo del 21 gennaio 2010 e del 28 gennaio 2010, Bergamonews del 27 gennaio 2010) dichiarazioni Sue e di alcuni Assessori, che anticipano decisioni amministrative non ancora approvate dal Consiglio Comunale, che è l’organismo deputato ad assumerle.
L’assessore all’Urbanistica Adriano Nava, su Bergamonews del 27 gennaio 2010, dopo aver illustrato quali saranno le caratteristiche della nuovo Campus Scolastico, dichiara: “Questa amministrazione ha deciso di intraprendere la strada del concorso di idee ecc”
“Successivamente, si pensa nel 2011, l’indizione della gara d’appalto per individuare l’impresa costruttrice e il via dei lavori”
Sull’Eco di Bergamo del 28 gennaio 2010: “per il 2010 mettiamo a disposizione 15.000 € per il lancio del concorso di idee”.
“Nel 2011 poi, quando avremo qualche disponibilità in più in cassa, provvederemo ad assegnare il progetto definitivo a chi ha proposto l’idea migliore. Ecc…..”
Ipotizza inoltre come saranno reperite le risorse per la realizzazione delle opere.

Tutto questo senza che sia stato adottato dalla Giunta il Programma Triennale delle Opere Pubbliche, né sottoposto all’approvazione del Consiglio Comunale. Questo vale anche per il Bilancio di Previsione, che deve contenere in maniera inequivocabile e non ipotetica, indicazioni su come saranno reperite le risorse per realizzare le opere.

Nell’interrogazione si rammenta che la realizzazione di opere pubbliche non viene deliberata né dal Sindaco, né dalla Giunta, ma dal Consiglio Comunale, in sede di approvazione del bilancio.
Poiché una comunità non si amministra con dichiarazioni ai giornali, ma mediante atti pubblici della Giunta e del Consiglio Comunale, si è chiesto al Sindaco se ritiene opportuno e legittimo che vengano rilasciate dichiarazioni alla stampa prima che questi organismi si siano ufficialmente pronunciati.
Nell’interrogazione si critica l’affermazione, riportata sul quotidiano, di puntare alla realizzazione di queste opere entro il mandato amministrativo in corso o eventualmente lasciarne il completamento in eredità a chi verrà dopo. Pensare sin da adesso di lasciare ad altri impegni su situazioni che non hanno determinato per i consiglieri di Insieme per Pedrengo pare politicamente poco corretto.
Infine l’interrogante ha invitato Sindaco e Assessori ad astenersi, in futuro, da esternazioni pubbliche che sviliscono il ruolo del Consiglio Comunale.

Il Sindaco ha risposto all’interrogazione giustificando l’azione sua e degli Assessori come elemento di libertà amministrativa e di risposta alle sollecitazioni dei giornalisti alle quali, a suo dire, non si può non rispondere. Ha chiesto che la sua Amministrazione venga giudicata non adesso, ma tra qualche anno, quando potrà dimostrare come ha operato. Ha inoltre affermato che è legittimo programmare un’opera anche su più mandati amministrativi. Il consigliere Perini si è dichiarato insoddisfatto della risposta del Sindaco, nella quale si intravedono ancora una volta elementi di propaganda, privi del necessario supporto di proposte e atti amministrativi concreti. Ha infatti ricordato al Sindaco che comunque egli non ha risposto alla domanda più rilevante: Perché non sono stati ancora presentati il piano delle opere pubbliche e il bilancio, che rappresentano il nocciolo della questione.


Interrogazione: Piano Integrato di Intervento DO.RO.GLOBAL SERVICE S.R.L. (Parco del Serio).
Nell’interrogazione il consigliere Fazzolari osserva che sulla stampa locale, di recente, l’assessore Adriano Nava ha fatto riferimento al PII DO.RO GLOBAL SERVICE S.R.L sia riferendosi allo spostamento dell’azienda Tadini, che favorirebbe la nascita del futuro parco sul fiume Serio, sia dichiarando che le risorse che ne deriveranno serviranno per la realizzazione del nuovo polo scolastico.
Tra l’altro l’assessore Nava, che nella passata tornata amministrativa aveva prima votato contro l’adozione del PII e si era astenuto all’approvazione, oggi pare volersene quasi accaparrare i meriti. Infatti, leggendo gli articoli del giornale non si cita mai il PII e sembra quasi che l’operazione debba ancora essere avviata da questa amministrazione. Perché altrimenti Nava avrebbe dichiarato (ECO di Bergamo del 21 gennaio 2010) “E in questo senso è positivo che l’azienda di recupero dei materiali inerti che si trova lungo la sponda del Serio abbandoni quella area in cambio di un’altra, magari più grande, nella parte est del paese”.
Intanto complimenti all’Assessore per la sua coerenza, ma che cosa vuol dire “magari più grande” se il PII è stato già approvato dalla passata amministrazione ed è completamente definito in tutti i suoi aspetti?
Il consigliere Franco Fazzolari, a nome del suo gruppo consiliare, ha chiesto di essere informato sui seguenti punti:
Come mai un’operazione già conclusa dalla passata amministrazione non trova ancora piena attuazione.
A che punto sono le trattative con La DO.RO GLOBAL SERVICE S.R.L
Se questa amministrazione intende mantenere, senza alcuna variazione, i contenuti della convenzione approvata.
Se, alla luce di quanto dichiarato dall’assessore Nava, vi è in corso una nuova trattativa con la società proponente.
Se questa nuova trattativa è in atto quali sono gli aspetti che la differenziano da quanto già approvato.

All’interrogazione ha risposto l’Assessore Adriano Nava, il quale ha rilevato che la trattativa per il PII non era ancora conclusa in quanto la convenzione non era stata sottoscritta dalle parti. La DO.RO GLOBAL SERVICE S.R.L ha presentato un’osservazione al PGT, che non è stata approvata, ma che deve comunque percorrere il normale iter. Ha inoltre fatto presente che la nuova Amministrazione intende richiedere che lo standard qualitativo venga applicato a un’opera diversa dal completamento del nuovo municipio. Il consigliere Fazzolari sostiene che la passata amministrazione si sarebbe mossa con maggiore efficacia e ricorda al consigliere Nava che è già previsto nella convenzione l’utilizzo dello standard qualitativo su una qualsiasi opera pubblica. All’affermazione dell’assessore Nava che i contenuti della convenzione approvata dalla passata amministrazione non saranno cambiati, il consigliere Fazzolari si dichiara pienamente soddisfatto della risposta.


Pedrengo, 9 febbraio 2009
Lista Civica
Insieme per Pedrengo